LINGUAGGIO E ARGOMENTAZIONE NELLA SCUOLA PRIMARIA


DAGLI STUDENTI

esperienza 4


Si riporta integralmente la discussione della consegna 3, per dare un’idea del clima della classe, della natura argomentativa della costruzione concettuale e delle modalità di intervento dell’insegnante.


3^- Discussione

Alcune parti di sbobinatura mancano per guasti al registratore e sono stati ricostruite a memoria e riportate in corsivo.

- …

- Ins.: Di che cosa stai parlando?

- A. : Del denaro per comperare gli ingredienti per la scherpada perché è una ricetta che hanno fatto i nostri nonni e la vogliamo produrre in classe.


(Abbiamo fatto delle proposte per procurarci il denaro per comperare gli ingredienti.

• Chiedere un prestito alle maestre, da parte di tutti,

• vendere cose proprie, ma a vendere cose s’impiega troppo tempo quindi abbiamo deciso di non farlo;

• denaro del fondo cassa , ma sappiamo che non ce ne sarà tantissimo.

• impegnarsi per una paghetta, però ci sono alcuni che non hanno la paghetta neanche se si impegnano.)


- Ins.: Cosa abbiamo detto? Trovato il denaro?

- P. : Ce lo prestano le maestre della nostra classe

- E. : Abbiamo detto che la torta l'avremmo venduta alle maestre della scuola e avremmo messo un buon prezzo né alto né basso e abbiamo ipotizzato 1.00/1.50 €

- Ins.: Ma per sapere se 1.00/1.50 euro va bene, che cosa dobbiamo fare?

- E. : Dobbiamo vedere quanto costano gli ingredienti.

- P. : Quindi dobbiamo prendere il denaro e comprare gli ingredienti.

- Ins. :Ma quale problema è uscito fuori? Proprio tu P. l’avevi sollevato con F.

- P.: Il problema del negozio, cioè che bisogna trovare un negozio più vicino per non pagare l’autobus se no si spendono tanti soldi inutilmente.

- Ins. :Ma perché questo discorso? Da dove è uscito?

- M. : Abbiamo detto che nei negozi più piccoli le cose costano di più e quindi sarebbe opportuno andare in un supermercato, però per andare in un supermercato bisogna prendere l’autobus e quindi pagare l’autobus e questo ci porta meno soldi.

- Ins.: Cosa abbiamo concluso?

- L.: …..non lo so.

- N.: Andremo a comprarli dalla Luana, che è una bottega vicino a noi e ci possiamo andare a piedi. La E. ha detto che i prodotti di una bottega sono più genuini. Ma come fai a sapere se sono più genuini o no?

- M.: Si potrebbero rifornire dagli stessi fornitori, quindi i prodotti potrebbero essere uguali a quelli del supermercato.

- Ins.: E’ vero, però chi ce lo dice che sono più genuini?

- La Luana.

- Ins.: Se ti fidi della bottegaia, sicuramente lei te lo garantisce.

- E.: C’è scritto anche bio.

- Ins.: Oppure c’è scritta la provenienza. Oggi su ogni prodotto c’è scritto.

 ( P. ha portato di nuovo il discorso sui supermercati, vorrebbe andare all'ipercoop)

- Ins.: Però anche per andare all’Ipercoop, cosa devi prendere dalla nostra scuola?

- P.: L’autobus.

- Ins.: Sapete quanto costa l’autobus?

(Molti prezzi , ma quasi nessuno ne conosce il prezzo vero. F. riporta il discorso sulla convenienza e ribatte che….).

- F.: Se prendiamo gli ingredienti dalla Luana non dovremmo pagare l’autobus e quindi anche se costeranno un po’ di più saranno sempre convenienti.

- Ins. Avevamo anche qualche idea su come spendere i soldi che guadagnavamo, vero?

(N. riporta il discorso sul perché abbiamo scartato la vendita di cose proprie per fare denaro).

- Ins.: Dobbiamo comperare gli ingredienti e spendere denaro, produrre e poi vendere. - N. Ma se le persone che la devono (la Torta) comperare non si fidano che sia buona. Come facciamo?

- Ins.: Come facciamo?

- E.: Ne facciamo due, una per gli assaggini e l’altra per vendere.

- N.: Però spendiamo troppo per farne una per assaggi e una per comprare.

- Ins.: Allora?

- (V. porta l’argomento sugli ingredienti dicendo che due burri piccolini a volte costano di meno di uno grande e quindi ci possiamo guadagnare di più).

- Ins.: Siete tutti convinti che 2 volte fa uno grande?

- No, 4 volte il piccolo corrisponde al prezzo di un grande.

- Ins.: Siete d’accordo?

- C.: No, perché di solito il burro piccolo è metà di quello grande, quindi se il burro grande costa 2,00 euro e noi prendiamo il burro piccolo che costa 1,00 euro, costano uguali….

- Ins.: Ma secondo te la confezione piccola corrisponde alla metà della confezione grande?

- N.: dipende dal burro quanto costa. Se è più buono. - Ins. Stessa qualità!

- N.: sono d’accordo con la maestra.

- P.: per me la V. ha tirato fuori questa cosa del burro piccolo perché l’avevamo già fatto l’anno scorso con la maestra A.

- Ins.: Certo, va bene, ma io voglio sapere: una cosa è più conveniente, quale? ( e ho ripetuto il concetto dei 2 pachi uguali ad uno grande ed ho chiesto se erano d’accordo).

- P.: Non tanto ma perché le confezioni piccoli se ne prendi una è più conveniente, ma se ne prendi due è più conveniente quella grande.

- P.: La cosa migliore è che quando andremo dalla Luana prenderemo degli ingredienti maggiori per fare le scherpade e quello che ci avanza servirà per fare gli assaggini.

- Ins.: Secondo te il costo di una cosa piccola doppia equivale al costo di una cosa grande? ( P. ha preferito fare un esempio con gli euro ed ha detto).

- P.: Se una cosa costa 2 euro non è detto che quella grande il doppio costi 4 euro, capace che costi 3 euro.

- Ins.: Perché secondo te 2 pezzettini piccoli costano più di un’intera?(doppio).

- P.: perché sono separati.

- Ins.: Perché sono separati?

- A.: Secondo me non è vero, due piccoli costano meno di uno grosso. ( A questo punto ho detto loro che devono verificare di persona).

- V.: L’unica cosa che è conveniente nel prenderli più piccoli è che se non ti serve tutto ne sciupi di meno.

- Ins.: Dobbiamo verificare se 2 confezioni più piccole sono più convenienti di una grande. Noi dobbiamo fare la scherpada e dobbiamo venderla, a questo punto abbiamo detto che dobbiamo venderla a buon prezzo, né alto né basso. Cos’è che ci darà il prezzo della vendita?

- P.: Il lavoro che abbiamo fatto.

- Ins.: Spiegati meglio.

- P.: Dagli ingredienti che ci mettiamo e da quanto tempo ci mettiamo.

- E.: possiamo decidere il prezzo da quanto abbiamo pagato tutti gli ingredienti. Ipotesi Se noi per comprare tutti gli ingredienti spendiamo 9,00 euro possiamo aumentare il prezzo di un euro o abbassarlo di 1,00 o 2,00 euro. Riepilogo per capire se gli alunni hanno recepito l’ipotesi.

- M.: Noi non possiamo vendere un pezzo di scherpada a 9,00 euro perché la gente non spende 9,00 euro per una scherpada.

- P.: secondo me la torta la dobbiamo fare pagare il meno possibile se vogliamo venderla, perciò uno (euro) di più è eccessivo e quindi dobbiamo trovare il prezzo giusto che permetterà alla gente di comprarla. La maestra riassume l’ipotesi.

- V.: per me dobbiamo venderla a metà, 4 euro e mezzo.

- A.: secondo me ha ragione V. perché se andiamo in una focacceria o pizzeria una cosa cosí costa 4,00 euro.

- Ins.: Sei sicura che la scherpada costi cosí, fuori?
- E. : Se noi abbiamo da raggiungere un totale di euro vendendola, se noi mettiamo la scherpada a 4,00 euro non ci arriviamo minimamente.

- Ins.: Spiega meglio questo concetto.

- E.: se noi la mettiamo a 8,00 euro mi va bene se ne facciamo due,con la stessa quantità di ingredienti perché a quel punto il nostro obiettivo sono 16,00 - 17,00 euro.

La maestra dovrebbe dire l' obiettivo che si deve raggiungere, dopo averla venduta, cioè dobbiamo avere una somma che non superi questa cifra, ma che non sia più bassa di quest’altra.

- Ins.: Io dovrei dare un minimo e un massimo di prezzi, perché?

- P.: perché dobbiamo ottenere il risultato. Secondo me se mettiamo 4,50 euro ci perdiamo noi perché dalla Luana abbiamo pagato di più, ( da notare che ancora non eravamo andati al negozio a comprare gli ingredienti) quindi chi ce li dà poi quei soldi che noi ci abbiamo messo?

- N.: Per vendere quella scherpada non puoi fare uno sconto di 1,00 o 2,00 euro, dipende da quanto costa e se la gente ne vuole due, il prezzo è alto.

- P.: ha detto che se noi vendiamo la scherpada a un prezzo minore di quello pagato nel comprare gli ingredienti i soldi che prendiamo sono minori di quello che abbiamo speso e quindi non ci guadagniamo niente.

- La maestra ha fatto ripetere il concetto. N. ancora non è convinto e dice:

- N.: Se la mettiamo a un prezzo inferiore al prezzo degli ingredienti la gente compra di più e noi ci guadagniamo lo stesso.

- Ins. Sei sicuro N.? Quanto constano le figurine?

- 50 centesimi.

- Ins.: Tu le vendi a me a 40 centesimi ce la fai a ricomprarti le figurine?

- N.: Ho capito: ci perdiamo noi perché abbiamo pagato di più e quindi ci viene a costare di più. Noi vorremmo anche guadagnare!

- P.: Allora qui è come se non avessimo fatto niente e ci troviamo anche con meno soldi di prima.

- E.: Andiamo in rosso, ci troveremmo al verde. Dobbiamo vendere a più.

- (F. propone che per guadagnare di più potrebbero farsela fare a casa….e poi venderla. F. è ritornato sul fatto del supermercato).

- P.: dato che dobbiamo vendere le scherpade a un prezzo più alto, allora possono andare all’ipercoop e comprarsele.

- M.: Se la mettiamo troppo alta, va a finire che non ce la compra nessuno e se la fanno in casa.

- (ma molti sono intervenuti dicendo il perché è più difficile farsela a casa).

- Manca il tempo.

- Bisogna comprare gli ingredienti.

- Ci vuole una padella speciale.

- Bisogna prepararla e cucinarla, chi la compra qui sa che è genuina.

- Poi la discussione è ricominciata

- V.: Dobbiamo venderla a un prezzo tale da ricavare di più per guadagnare.

- Ins.: Come faccio a guadagnare?.

- M.: Prima di tutto devo vendere qualcosa alla gente.

- E.: Per guadagnare si deve vendere a un prezzo più alto di quello che abbiamo speso per comprare gli ingredienti.

- N.: Se noi mettessimo la scherpada ad un prezzo più basso non avremmo più soldi per ricomprarla.

- Ins.: Attenzione, come si chiama vendere a un prezzo più alto?

- E.: Ricavato?

- Ins.: Ricavare cosa vuol dire?

- M.: Prendere una cosa da qualcosa…

- Ricavare da una montagna.

- V.: Ricavare vuol dire vendere quello che noi abbiamo comprato a un prezzo più alto di quello che abbiamo pagato.

- P.: Ricavare uguale guadagnare.

- N.: No, perché ricavare è vendere una cosa ad un prezzo più alto di quello che l’abbiamo pagato.

- Ins.: Guadagnare è..?

- V.: Guadagnare vuol dire vendere una cosa a prezzo più alto.

- A.: No, guadagnare è quando fai dei lavori e ti danno la paghetta e ci guadagni. Quando fai un lavoro ogni mese guadagni.

- Ins.: Ma, allora cosa la facciamo a fare la torta?

- P.: La facciamo per guadagnare, infatti la mettiamo a un prezzo più alto.

- Ins.: Guadagnare è uguale ad aumentare il prezzo?

- (Gli alunni comunque sono d’accordo che guadagno e ricavo non sono la stessa cosa).

- E. : Tu hai speso 9 euro per comprare tutti gli ingredienti, dopo che l’hai venduta , tu ti ritrovi 10 euro perché hai aumentato il prezzo.

- Ins.: Quanto ci hai guadagnato?

- Tutti: un euro.

- P.: importante è guadagnare qualcosa.

- E.: Il guadagno è la differenza tra il 9 e il 10 quindi tra il ricavo e la spesa.

- P.: praticamente il guadagno è un resto, quello che ti rimane quando vendi qualcosa a hai tolto le spese.

- L.: Comprare è spendere. Ricavare è l’insieme della spesa più il guadagno. Se tu la vendessi a un prezzo più basso c’è la perdita.

- Ins.: Quando una persona può metterlo ad un prezzo più basso?

- Quando vede che ha già tanti soldi.

- Quando vede che c’è poca gente che compra.