LINGUAGGIO E ARGOMENTAZIONE NELLA SCUOLA PRIMARIA


ESPERIENZA 4

dagli studenti


Direzione Didattica S. Stefano Magra – Scuola Primaria di Belaso Classe IV T.P.


  Insegnanti: Nulli G., Silvano S., Veneri M.



TEMA: SPESA, RICAVO, GUADAGNO


CONTESTO

La cassa scolastica è quasi vuota e i bambini progettano di rimpinguarla preparando dolci tipici (la scherpada) da vendere ai genitori. Discutono sotto la guida dell’insegnante dove trovare e come spendere i soldi per gli ingredienti (SPESA) e a quanto vendere i loro prodotti in modo da avere soldi da mettere in cassa (RICAVO e GUADAGNO), senza scoraggiare i compratori con costi troppo alti..


CONSEGNE

1- Conversazione per decidere quale alimento tipico locale produrre e vendere per incrementare la cassa scolastica (marzo 2009)

2- Lettura della ricetta per produrre la “scherpada” e discussione per decidere come trovare i soldi per acquistare gli ingredienti (marzo 2009)

3- Discussione per stabilire a quale prezzo vendere le “scherpade”, a partire dalla domanda dell’insegnante che, rilanciando un precedente intervento di E., centra il problema: “Per sapere se 1 €/ 1,50 € va bene, che cosa dobbiamo fare?” (23 marzo)


MODALITA’ DI GESTIONE

Le tre consegne prevedono attività orali. I primi due momenti sono importantissimi per indurre gli alunni a farsi carico del problema: sono loro a scegliere “cosa produrre”, con quali “mezzi”, “dove e come” reperirli.

Le molte proposte possibili per trovare i soldi per acquistare gli ingredienti dimostrano quanto i bambini si sentano “soggetti” nelle decisioni da prendere: chiedere un prestito alle maestre, vendere cose proprie (ma richiederebbe molto tempo), prelevare dal fondo-cassa (ma c’è poco), impegnare la propria paghetta (ma non tutti ce l’hanno). Cosí coinvolti, i bambini sono pronti ad entrare nell’ultima discussione che va in crescendo verso la costruzione concettuale di SPESA, RICAVO, GUADAGNO.


NATURA e LIVELLO DELL’ARGOMENTAZIONE

La prima parte della discussione si svolge intorno alle variabili per contenere la SPESA per gli ingredienti, ben sintetizzato nella sequenza argomentata, rigorosissima, di M.:

Abbiamo detto che nei negozi più piccoli le cose costano di più e quindi sarebbe opportuno andare in un supermercato, però per andare in un supermercato bisogna prendere l’autobus e quindi pagare l’autobus e questo ci porta meno soldi.

Questa ricca concatenazione argomentativa, seguendo lo schema di Toulmin, si potrebbe leggere cosí:


DATO- nei negozi più piccoli le cose costano di più

WARRANT (implicito)- occorre pagare meno possibile

CONSEGUENZA- sarebbe opportuno andare in un supermercato

REBUTTAL- per andare in un supermercato bisogna prendere l’autobus

WARRANT- bisogna pagare l’autobus

CONSEGUENZA- questo ci porta meno soldi


Dall’assunto iniziale, il quindi apre su una scelta conseguente, con l’anticipazione però che essa verrà superata, come ci fa capire l’uso del condizionale sarebbe opportuno. Il però avversativo, infatti, introduce una nuova variabile che apre al secondo quindi, cioè alla conseguenza che mette in discussione l’assunto iniziale.

Poi la discussione si sposta sul prezzo da fissare per la scherpada e da un intervento all’altro, da “se” ipotetici a “perciò” e “quindi” che reggono conseguenze, a “dipende”, “come se”, “tale da”… che creano legami di dipendenza tra le proposizioni, si arriva alla sintesi finale di L. che fissa in una definizione il significato di SPESA, RICAVO e GUADAGNO costruiti insieme:

P.: La torta la dobbiamo far pagare il meno possibile se vogliamo venderla, perciò un euro di più è eccessivo e quindi dobbiamo trovare il prezzo giusto che permetterà alla gente di comprarla.


N.: Per vendere quella scherpada non puoi fare uno sconto di 1,00 o 2,00 €, dipende da quanto costa


P.: Ha detto che se noi vendiamo la scherpada a un prezzo minore di quello pagato nel comprare gli ingredienti, i soldi che prendiamo sono minori di quello che abbiamo speso e quindi non ci guadagniamo niente.

P.: Allora qui è come se non avessimo fatto niente e ci troviamo anche con meno soldi di prima.


V.: Dobbiamo venderla a un prezzo tale da ricavare di più per guadagnare.


E.: Per guadagnare si deve vendere a un prezzo più alto di quello che abbiamo speso per comprare gli ingredienti.

N.: Se noi mettessimo la scherpada ad un prezzo più basso non avremmo più soldi per ricomprarla.


P.: Praticamente il guadagno è un resto, quello che ti rimane quando vendi qualcosa e hai tolto le spese.

L.: Comprare è spendere. Ricavare è l’insieme della spesa più il guadagno. Se tu la vendessi a un prezzo più basso c’è la perdita.


Questa discussione dimostra la natura argomentativa della costruzione concettuale. Risulta qui davvero evidente come un tema, di solito proposto nei libri di testo attraverso definizioni da applicare con esercizi, possa essere concettualizzato in modo significativo dagli alunni attraverso l’argomentazione matematica contestualizzata.

Sono i bambini a costruire il significato economico di valore,

- esplorando dapprima gli aspetti particolari relativi alla loro situazione concreta, il negozio della Luana, il supermercato, l’autobus, … scoprendo insieme alcune delle voci che entrano nei costi di produzione: ingredienti, trasporto merci, tempo-lavoro, pubblicità (la tortina assaggio!);

- arrivando a capire, sempre riprendendo e rilanciando gli interventi l’uno dell’altro, che nel prezzo di vendita bisogna includere oltre alla spesa un guadagno, tale da non scoraggiare i compratori, ma anche tale da evitare la perdita e in più consentire un ragionevole margine di utile;

formalizzando infine in una definizione, che non ha più nulla di particolare (se non forse la forma con il “tu“, “Se tu la vendessi”, finale) e che sintetizza un sapere concettuale radicato in tutti e in ciascuno, cui alunni di IV possono arrivare solo per argomentazione in discussione collettiva.


POSSIBILITA’ DI ARTICOLAZIONE VERTICALE

In un ideale percorso di “economia”, che potrebbe cominciare con la conoscenza operativa di monete e prezzi e continuare con alcune produzioni in classe, i bambini si abituano a legare matematica e realtà, a lavorare su situazioni reali in percorsi integrati con il filone tecnologico-produttivo e matematico-economico, ad utilizzare un linguaggio che, sempre più e meglio, è in grado non solo di esplicitare il loro pensiero, ma lo rinforza e lo costruisce, fino a sintetizzare in discorsi via via più astratti e generali le acquisizioni concettuali della classe.


TRASFERIBILITA’

Lavorare matematicamente su situazioni reali, con la disponibilità a discutere con i compagni le proprie conoscenze, ipotesi, strategie è importante per strutturare concetti solidi e condivisi. L’attività può svilupparsi in un lungo percorso interdisciplinare (l’optimum!), ma anche, a seconda della situazione di classe, essere più episodica e circoscritta ad alcune acquisizioni concettuali ritenute fondanti dall’insegnante. Il prerequisito, che da un punto di vista pedagogico, assolutamente non può mancare è l’abitudine alla discussione matematica tesa alla costruzione di un sapere condiviso, che va gradualmente costruita con la classe.