LINGUAGGIO E ARGOMENTAZIONE NELLA SCUOLA PRIMARIA


DAGLI STUDENTI

esperienza 1


SI RIPORTANO integralmente alcune discussioni, che consentono di comprendere il clima, la partecipazione dei bambini e il ruolo dell’insegnante.

Tutte le conversazioni avvengono con un gruppo di bambini di 5 anni, disposti in cerchio, in un angolo morbido e tranquillo, e l’insegnante è seduta tra loro.


1^ conversazione - gennaio

Ins.: "Ripensando alle due storie viste, dite quella che vi è piaciuta di più e quale comportamento di Pippi vi è piaciuto di più o non vi è piaciuto e perché."

A.I.: "A me è piaciuta di più la storia "Visita al lunapark", perché Pippi si è comportata bene quando non ha barato con la palla, quando ha chiesto al signore quanto costa il cagnolino per vincerlo."

Ins.: "Che cosa vuol dire barare?"

A.I.: "Vuol dire quando fai delle cose che non sono giuste nel gioco."

Ins.: "Si,’ infatti, Pippi è stata onesta e corretta".

A.I.: "Poi mi è piaciuta quando ha regalato il cagnolino ad Anika, perché quando vuole Pippi è gentile…."

D.: "Mi piace quando fa ridere"

Ins.: "Che domanda ha fatto l’insegnante?"

D: "Non mi ricordo"

Ins.: "Chi si ricorda?"

Z.: "Dire se ci è piaciuta Pippi"

D: "Si è comportata male, quando ha fatto girare veloce la giostra, non si deve fare, perché sennò fa girare la testa".

N: "Pippi è stata un po’ brigante."

Ins: "Che cosa vuol dire brigante?"

N: "Che fa dei malfatti."

Ins: "Tu come ti saresti comportato?"

N: "Io l’avrei fatta andare un po’ più piano, metà metà…"

L: "A me è piaciuto Pippi nel dvd "Festa di compleanno", Pippi non dovrebbe saltare sul tavolo, perché è malfatto, nessuno deve saltare sul tavolo, perché puoi anche cadere e romperti una gamba."

Ins.: "Tu a casa sali sul tavolo?"

L.: "No, solo se finisce la pallina sul lampadario, allora mi metto una sedia, cosí, se cado cado sulla sedia; a volte salgo sulla penisola, ad esempio, quando faccio l’aerosol."

M.S.: "Che cos’è l’aerosol?"

L.: "L’aerosol è una cosa che quando non stai bene, la fai con una mascherina che ha dentro una medicina che ti fa guarire se la prendi tante, tante volte."

Ins.: "Guarire da cosa?"

L.: "Quando hai la tosse, il mal di gola:"

M.S.: Mi è piaciuta, quando saltava sul tavolo:"

Ins.: " Anche tu sali sul tavolo a casa tua?"

M:S: "Mi ha fatto ridere Pippi, ma non si deve salire sul tavolo, perché è pericoloso e puoi romperti una clavicola, come è successo a M.C. e poi vai al Pronto Soccorso."

A.: "Che cos’è il Pronto Soccorso?"

M.S: "Il Pronto Soccorso è un ospedale dove ci sono i letti, dove ti puoi coricare, dove ti curano, ti mettono una mascherina davanti alla faccia."

D.: "A volte, perché, a volte, i medici e gli infermieri ti curano anche senza."

L.: " Il pronto soccorso è una cosa dove ci sono le ambulanze, invece, l’ospedale è una cosa dove ce ne sono poche."

Ins.: "Sentiamo Filippo."

F.: "Pippi mi è sembrata un po’ monella, perché è senza genitori. Se tu crescevi senza una famiglia, anche tu diventavi come Pippi, ma senza poteri, ma non esistono i poteri….."

Ins.: " Di che poteri parli?"

F.: "Pippi si butta giù da una roccia, ma non si fa male, Sono poteri magici, come dice la canzone, Pippi fa cose malfatte, ma riesce a risolvere sempre tutto."

Ins.: "Come mai?"

F.: "Con i poteri riesce a risolvere sempre tutto, perché è magica".

Ins.: "F. ha parlato della famiglia; perché è importante?"

F.: " Perché ti insegna le regole, anche i poliziotti insegnano le regole della strada."

Ins.: "Che cosa sono le regole?"

F.: " Sono delle cose da rispettare, sennò ti credono un ladro, che in realtà non sei, ma lo sembri, come i ladri che entrano nelle banche e rubano i soldi."

A.I.: " Le regole sono delle cose da rispettare, perché, sennò, non ti fanno fare delle cose che ti piacciono."

Ins.: "Quali sono le cose che ti piacciono?"

A.I.: "Tipo giocare con il pongo."

N.: " Le regole sono anche belle."

Ins.: "Perché?"

Z.: "Perché ti fanno rispettare gli altri, nel senso che non ti fanno fare cose malfatte."

Ins.: "Che cosa vuol dire rispettare gli altri?

D.: " Vuol dire essere gentili."

Ins.: "Cioè"

L.: " Ringraziare quando qualcuno ti da qualcosa, quando siamo a tavola e alziamo la mano, vuol dire che vogliamo ancora pasta e poi, quando diciamo grazie o prego."

Ins.:"Quando si parla ad alta voce a tavola………"

L.: "Noi non stiamo bravi a tavola e allora voi dovete alzare la voce, perché facciamo troppa ma troppa confusione."

Ins.: "Qual è il sistema per stare buoni a tavola?"

D.: "Usare un fischietto."

L.: " Oppure dire:- Bambini se state bravi ,prendete un premio."

A.I.: "Ascoltare la musica del rilassamento, che è tranquilla."

L.: " Ma fa troppa confusione e ci sono i bambini della sezione "Primavera" che dormono."

A.I.: " Oppure fare il gioco che ha detto Z., il gioco di dividersi in gruppi."

Z.: "Gruppo n° 1, n° 2,n° 3, n° 4,n° 5,n° 6."

Ins.: " I gruppi formati come?"

Z.: "Con i bambini dei tavolini (a tavola)"

Ins.: "Quanti tavolini ci sono?"

A.: "Sei."

Ins.: " E quindi?"

A.I: "Ogni tavolo è un gruppo e un numero, chi sta bravo, merita un punto."

L.: "Chi sta monello, un punto in meno."

Ins.: " Come prosegue il gioco? Quanto dura ?"

D.: " Per tutto il pranzo e tutta la settimana."

Ins.: " Che cosa vuol dire?"

L.: "Che i punti del giorno venivano "passati" sempre più avanti per il prossimo giorno, poi ancora, poi ancora. Se il punteggio sale sempre più avanti, i bambini a fine settimana si prendono un premio e vuol dire che sono stati bravi."


2^ conversazione - febbraio

Ins.: "Vi ricordate che giorni fa abbiamo parlato di Pippi, del fatto che non sempre rispetta le regole, in casa e fuori…come succede spesso anche a noi a scuola…, a tavola… Ma, secondo voi che cosa sono queste regole?

A.I.: "Sono per fare stare bravi i bambini…."

F.: " …. e anche gli adulti."

D.: "Sono cose per imparare."

F.: "Sono cose da rispettare."

A.I.: "Se non rispetti le regole, non puoi fare delle cose che ti piacciono".

M.S.: "Le regole sono cose che bisogna rispettare in modo corretto".

Ins.: "Perché sono importanti le regole?"

D.: "Perché, poi, le maestre non danno i punti per prendere il premio".

Z.: "Perché i bambini della sezione Primavera, sentendo caos, poi, non riescono a riposarsi."

F.: "Senza regole, può venirti un atteggiamento da ladro, dobbiamo stare buoni a tavola, perché, sennò ci viene una testa cosí e non ne usciamo più dal caos."

L.: "E poi, perché le maestre ci sgridano e poi facciamo perdere i punti alla nostra squadra."

N.: "Perché è bello stare in silenzio, anche se a me non piace, non so come mai. In silenzio si sta tranquilli."

Z.: "Perché,prima di tutto le maestre devono alzare la voce e, poi, rimangono senza e poi, perché,si rompono i nostri timpani e dobbiamo andare dal dottore…."

D.: "Perché, parli, parli, ti muovi e ti cade il piatto, il bicchiere con l’acqua, oppure cadi con la sedia all’indietro e ti rompi la schiena."

N.: "Se noi le rispettiamo, i bambini ti credono ancora."

Z.: "Perché ti fanno rispettare uno dall’altro, cosí, ci rispettiamo tutti."

Ins.: "Che cosa vuol dire rispettare."

Z.: "Vuol dire non ingannare."

L.: "Perché sono belle, nel senso che, se stai bravo, puoi giocare."

Ins.: "Secondo voi, Pippi rispetta le regole?"

D.: "No, lei a volte sale anche sul tavolo con i piedi. Pippi vive da sola, senza genitori e può fare tutto quello che vuole."

L.: "Si dice da sola quello che deve fare: -Vai a letto….- se lo dice da sola."


3^ conversazione - febbraio

Ins:"E’ già da molto tempo che parliamo di regole,le abbiamo ricercate insieme,le abbiamo rappresentate sul cartellone,spesso le ricordiamo……ma secondo voi,siete migliorati nel vostro modo di comportarvi?"

Z.:"Non tanto,perché facciamo di testa nostra."

Ins.:"Che cosa vuol dire?"

Z.:"Quello che abbiamo nella mente lo facciamo,senza pensare a cosa succederebbe dopo."

Ins.:"Che cosa ne pensi tu, N.?"

N.: "Ha ragione che non stiamo migliorando:"

D. :"Tu non stai migliorando e neanche io…"

Ins.: "Come mai secondo voi?"

D.: "Perché faccio di testa mia e poi ascolto N.!"

Ins.: "Perché ascolti N.?"

D.: "Perché mi piace quando fa le capriole."

Ins: "Le capriole sono pericolose,lo sai…e poi a scuola non le ha mai fatte….."

D.: "Io devo migliorare e non ascoltare gli altri ,ma pensare a me stesso."

Ins.: " Che cosa vuol dire pensare a te stesso?"

D.: "Che penso alle cose che devo fare io e non pensare agli altri, perché sono io che comando il mio corpo……"

F.: "…..Anche il cervello,….soprattutto il cervello".

Ins.: "E’ difficile fare questo?"

F.: "E’ difficile domarlo,il cervello:"

Ins: "Che cosa vuol dire."

F.: "Vuol dire usarlo per fare qualcosa di bello e pensare a dei piani per uscire fuori dai guai."

Ins: "Quale consiglio hai,quindi, per risolvere la situazione del caos in mensa?"

F.: "Quelli che si comportano bene escono in giardino, gli altri no."

Ins.: "Siete d’accordo? Sentite cosa dice D."

D.: "E’ difficile comportarsi bene."

N.: "Ci devi provare, provare, fino a che riusciamo a comportarci bene."

D.: "Pensare alle cose tue non è facile, perché ti piacciono di più le cose degli altri e, a volte, fai delle cose che per te sono belle, ma non per le maestre."

Ins.: "Ad esempio?"

D.: "Quando N. fa le capriole in aria e le maestre non vogliono."

L.: "Perché ti puoi fare del male e puoi romperti qualche braccia o qualche gamba."

N.: "Però nel mare puoi….."

D.: "Però puoi andare sott’acqua e bere."

Ins: "Ora torniamo a quello che ha detto D. prima, che pensare alle cose tue non è facile….; Z. ,che cosa ne pensi? Perché è più facile pensare agli altri che a se stessi?"

Z.: "Forse lo so; perché, giorni fa ho su un libro che c’erano due sacchetti su un bastone: uno con i fatti nostri, l’altro con i fatti degli altri, però i sacchetti sono appoggiati sbagliati, perché la parte con i fatti degli altri è andata davanti.

I sacchetti si sono scambiati e ,quindi, i fatti degli altri andarono davanti e, invece, i fatti nostri andarono dietro, al posto in cui dovrebbero andare i fatti degli altri e ancora oggi succede cosí."

Ins.:"F., tu hai qualcosa da dire su questo ?"

F.: "Io penso che chi si comporta male non esce in giardino e sta seduto." (Due bambini si distraggono con facilità e condizionano l’andamento della conversazione, richiedono, pertanto, l’intervento dell’insegnante).

Ins.: "In questo momento,però non vi state comportando bene, perché non vi concentrate su quello che stiamo dicendo…. Non vi interessa la conversazione?"

N..: "Mi interessa, però, è da quando siamo di là (nell’aula grande, con il gruppo eterogeneo) che facciamo conversazione …"

L.: "Però prima abbiamo anche ballato con la musica."

N.: "Però io no."

Ins.:"Come mai N.?"

N.: "Perché mi sono comportato male,ma adesso cerco di rimediare."

Ins.: "Che cosa vuol dire?"

N.: "Che devo cercare di comportarmi meglio."

L.: " Ci sono anche delle regole da rispettare….."

L.: " Ci sono un tot di regole da rispettare, come ascoltare, non giocare con le posate, non fare caos….."

Ins.: "Quindi conoscete le regole, ma di fatto non riuscite a comportarvi bene comunque…Come mai succede questo?"

D.: "Hai ragione, perché ci distraiamo e non ascoltiamo la maestra….noi le sappiamo le regole……..ma ci mettiamo nei pasticci , perché a noi piace fare quelle cose che non dobbiamo fare."

Ins.: "Troviamo un po’ una soluzione a questo problema, cosa ne dite?"

Z.: "Dobbiamo rispettare le regole e gli altri."

Ins.: "Provate a fare un esempio:"

L.: "Quando siamo a tavola e uno vuole rovesciare il piatto……"

D.: "Noi lo prendiamo e lo diamo alla maestra, che saprà che cosa fare, se darlo di nuovo o no."

N.: "Se è un bambino di quattro anni lo mettiamo in alto, cosí non riesce a prenderlo e se, invece, è un bambino di cinque anni, proviamo a ridarglielo, perché è grande e gli dai ancora una possibilità se lo rifanno di nuovo, lo dai alla maestra che sa cosa fare.."

Ins.: "E secondo te che cosa dovrebbe fare la maestra."

N.: "Deve ridarglielo e lui deve stare più bravo, mangiare e non rovesciare più niente."

Ins.: "Sentite, questa è una domanda che faccio a tutti……Che cosa vuol dire dare una possibilità…..ed è importante darla?"

L.: "No, si dovrebbe togliere il piatto e basta e questa cosa vale anche a casa."

N.: "Perché mamma e papà sono più terribili delle maestre e ti sculacciano, le maestre no."

Ins.: "Che cosa sono le possibilità?"

N. : "Vuol dire che……..non saprei…"

Ins.: "Chi lo sa?"

D.: "Che gli dai una possibilità, che tu gli dai ancora il piatto, ma per una volta sola e la maestra controlla se si comporta ancora bene."

Ins.: "E’ un sistema che serve, secondo voi?"

D.: "Perché gli dai il tempo di cambiare un comportamento su qualcosa che non va fatto, quindi è importante, perché se fai subito la punizione, poi non ti ascoltiamo più….."

Ins.: "La punizione, in genere, significa che la maestra non vi fa più fare la cosa che state facendo in quel momento, per darvi il tempo di riflettere sull’errore che avete commesso."


Dopo qualche giorno l’insegnante fa arrivare a scuola una lettera che i bambini credono abbia scritto Pippi Calzelunghe per loro, facendo confidenze interessanti:

- Pippi ritiene di essere una buona bambina, perché aiuta i più deboli e i bisognosi ed ha tanti amici con cui va d’accordo

- è consapevole di non rispettare sempre le regole (non mangia in modo corretto, salta sui tavoli con i piedi, non va a scuola…), ma ha deciso di cambiare, vuole imparare a diventare grande, anche perché ha visto il lavoro che stiamo facendo a scuola sulle regole e, anche lei si impegna a rispettarle.

- Pippi promette ai bambini di scrivere nuovamente una lettera per confrontarsi sui progressi fatti nel comportamento in generale, ma soprattutto a tavola. Prima reazione dopo l’arrivo della lettera.


D.
: "Ma,maestra, perché Pippi non viene a trovarci, invece di scrivere le lettere?"

L.: "Magari dice queste cose, ma, poi, non si comporta bene…."

Ins.: "Pippi ha detto che ha capito, che vuole migliorare, che si vuole comportare diversamente da come si è comportata fino ad ora…e magari poi viene a trovarci…"

Z.: "Sí, ha detto che vuole cambiare e poi che vuole riflettere, che vuole mantenere una promessa con noi…."

L.: "Magari era monella, solo che adesso è diventata brava e noi no."

Ins.: " Ma ci dobbiamo provare, invece... cosa ne dite?"

D.: "Ma ci riusciamo un pochino, perché poi rifacciamo i malfatti."

Ins.: "Perché,secondo voi?"

A.: "Perché diventa un vizio."

Ins.: " Cioè ?"

A.: "Che è una cosa che non va fatta."

Ins.: "Siete d’accordo su quello che dice A.? Il vizio è una cosa che non va fatta?"

Z.: "E’ una cosa che si fa tante volte…."

Ins.: "E che cosa dobbiamo fare per evitare che ciò non succeda?"

A.: " Non dare caramelle per una settimana:"

F.: "Non dare caramelle fino a quando non ci comportiamo bene."

D.: "Oppure non ci fai uscire in giardino."

L.: "Dobbiamo capire che non c’è solo uno al mondo, ma che ce ne sono tanti…"

Ins.: "Certamente, ed è anche importante capire che ci si comporta bene non solo perché poi non si va in giardino o non si mangiano le caramelle, ma perché ci si deve comportare bene sempre, indipendentemente dal premio che riceviamo o non riceviamo."

Z.: "Pippi ha fatto bene a cambiare, perché prima lei aveva il diavoletto, perché non ha i genitori"

L.: "Magari per stare più bravi, proviamo a dividerci in gruppetti."

Ins.: "Questa è senz’altro una buona idea….abbiamo già provato diverse volte a farlo e possiamo farlo ancora. Vi voglio chiedere una cosa,secondo voi, chi siete voi per Pippi?"

D.: "Siamo quelli che la facciamo comportare bene."

Ins.: "Ma Pippi fa bene a seguire quello che facciamo noi?"

F.: "Quando ci comportiamo bene sí, quando ci comportiamo male no."


4^ conversazione - giugno

Ultima conversazione relativa alla conoscenza e al rispetto delle regole, Pippi Calzelunghe rappresenta sempre uno stimolo per dialogare e un elemento di confronto in relazione al comportamento dei bambini.

Alle ore 9,30 ,dopo il gioco libero,i bambini si radunano, seduti in cerchio,in un gruppo eterogeneo e i più piccoli ascoltano gli interventi dei grandi.


Ins
: "Come ci siamo comportati,secondo voi, in questo anno scolastico e cosa vorreste dire a Pippi che ci ha tenuto compagnia per tutto l’anno?"

D.: "Noi ci siamo comportati più male rispetto a Pippi, non abbiamo ascoltato le maestre, abbiamo imparato poco"

N.: "Lei si è comportata meglio di noi, perché lei ascolta e poi aiuta tutti"

Ins.: "Tu non aiuti gli altri?"

N.: "Non tanto"

Ins.: "Perché?"

N.: "Perché quando siamo fuori a me piace di più giocare con F., L., Z. e D. e non sto tanto attento agli altri."

F.: " Anche a me sembra di non fare la cosa giusta tante volte, perché mi comporto male, spingo gli altri e ho la testa tra le nuvole,come un sonnambulo."

L.: "Pippi ci ha mandato le lettere e ci siamo fatti delle promesse, che tutti noi ci dovevamo comportare bene e poi non ci siamo riusciti, lei invece sí"

N.: "Lei ha promesso che si comportava bene, e, secondo me, lei un pochino ci è riuscita, perché a casa mia ho un dvd che Pippi è andata a scuola per 10 giorni e si è comportata bene"

Ins.: "Quindi noi siamo stati un buon esempio per lei?"

N.: " Non tanto, quella che l’ha fatta comportare bene è Sofia, che è la più brava della scuola, e anche la scuola"

Ins.: "Che cos’è la scuola? Che cosa intendi per scuola?"

N.: " La scuola è una casa dove si fanno nuove cose e nuove attività…".

L.: "…. Ci sono anche delle regole, che sono, ad esempio, stare bravi, non picchiare, stare in silenzio a tavola, non spingere…."

D.: " ….non interrompere la maestra quando parla. Le maestre si comportano bene nei nostri confronti ma noi no, ci insegnano a capire che dobbiamo comportarci bene dalle altre parti e non solo a scuola e a casa, ma noi non lo stiamo facendo. Ci sono delle regole anche in giardino, es. non si gioca con i tubi di gomma, non si tira la ghiaia perché puoi fare male a qualcuno…".

N.: "…..non si fanno gli sgambetti agli altri, e quando le maestre non vedono, non si devono spingere i compagni giù dallo scivolo."

D.: " Noi non ci comportiamo bene, non perché non lo sappiamo, ma perché ci lasciamo prendere la mano dagli altri"

Ins.: "Che cosa vuol dire?"

D.: "Vuol dire che ci piace quello che fanno i compagni e lo facciamo noi.."

Z.: "….anche se sappiamo che non è giusto, quindi è successo il contrario: siamo noi che dobbiamo prendere esempio da Pippi ."

Ins.: "Perché è successo questo?

Z.: "Perché non ci comportiamo bene…."

N.: "… un pochino sí. Un giorno ci comportiamo bene, un giorno male"

Z.: "Le maestre ci danno sempre delle cose da fare….."

D.: "…ci fanno fare attività nuove…."

Z.: "….solo che noi non diamo niente in cambio."

Ins.: "Che cosa vuol dire ?"

Z.: "Vuol dire che noi dobbiamo essere più buoni, come ha fatto Pippi."

Ins.: "E che cosa vorreste dire a Pippi?"

D.: cantando "Pensa, pensa, pensa e vedrai che la soluzione troverai…" (Tutti in coro) ….cerca intorno a te ogni indizio che c’è e poi pensa, pensa, pensa.(dal cartone Winny the Pooh)

D.: "Winny the Pooh, quando ci sono dei casi va ad indagare e pensa a come risolvere il caso, cercando degli indizi"

Ins.: "Che cos’è un indizio?"

Z.: "E’ quella cosa che ti fa trovare la strada per la soluzione di un gioco o di qualcosa che hai perso"

Ins.: "E allora qual e’ l’indizio per trovare la strada per comportarci bene?"

Z.: " Ascoltare e rispettare le regole….."

F.: " ….cosí puoi imparare a diventare un po’ più grande…."

L.: " Diventare grandi sí, ma anche comportarci bene, perché se ci comportiamo male anche noi grandi, viene fuori il caos"

Ins.: "Qual e’ l’indizio per trovare la strada per comportarci bene?

N.: "Non alzare le mani sugli altri….."

Ins: "…..ma alzarle solo…….."

D.: "….. per parlare"

Ins.: "La scuola è come un gioco che ha delle regole…"

F.: "….Che servono per migliorare"

D.: "A volte c’e’ da lavorare con disegni e attività da pensare, a volte si gioca…….E che il gioco abbia inizio!!!"