ESPERIENZA 1 |
dagli studenti |
Il percorso è stato realizzato in cinque classi seconde ed in una
classe prima. Gli insegnanti coinvolti nella progettazione e
sperimentazione sono Monica Testera, Elena Quaglia e Giulio Alluto
(Carcare), Adriana Frumento ed Elena Calcagno (Cairo).
Per la realizzazione del percorso ci riferiamo in particolare a
quanto svolto nella classe IIB (insegnante Monica Testera). Come
anticipato, ogni insegnante ha modificato in relazione alle esigenze
della propria classe il percorso progettato a priori.
Nel seguito si riportano schematicamente le principali tappe del percorso.
- Esercizio proposto: L’insegnante ti propone il seguente gioco:
“Pensa a un numero, moltiplicalo per due, aggiungi cinque, togli il
numero che hai pensato, aggiungi otto, togli due, togli il numero che
hai pensato, togli uno”. Secondo te, è possibile che l’insegnante, pur
non conoscendo il numero che tu hai pensato, indovini il tuo risultato?
Se sí, in quale modo? (lavoro individuale)
- Condivisione delle risposte individuali in piccoli gruppi, discussione collettiva di bilancio
- Esercizio proposto: Pensi che sia un mago l’insegnante che ha
indovinato il risultato che avete ottenuto? Scrivi sotto forma di
espressione la sequenza dei calcoli del gioco, utilizzando un colore
diverso per il numero pensato. Prova a scrivere una espressione che
vada bene per qualsiasi numero abbiate pensato.
- Condivisione delle risposte individuali in piccolo gruppo, discussione collettiva di bilancio
- Approfondimento sui diversi modi di rappresentare il gioco:
confronto tra le diverse rappresentazioni proposte dagli studenti
- Discussione a partire dalla domanda: Secondo te, quale di queste un matematico sceglierebbe ? Perché?
- Esercizio: Creare un nuovo gioco in cui si possa indovinare il
risultato, ma che non inizi nello stesso modo dell’esercizio 1. Creare
un nuovo gioco in cui si possa indovinare il numero pensato, conoscendo
il risultato (lavori di gruppo)
- Discussione di bilancio
- Ripasso: che cosa sono i numeri primi - Esercizio: è vero che se
un numero intero termina per 7 e non è divisibile per 3 allora è un
numero primo? (risoluzione collettiva)
- Esercizio: Sarà vero oppure no che se si pensa ad un numero, lo si
eleva alla seconda, si toglie il numero pensato e si aggiunge 41 si
ottiene sempre un numero primo? (lavoro di gruppo)
- Discussione di bilancio
- Compiti assegnati: Provare a valutare la verità delle seguenti
affermazioni: “I numeri primi, escluso il 2, sono numeri dispari”;
“Ogni numero pari maggiore di due può essere scritto come somma di due
numeri primi”
- Correzione dei compiti assegnati, discussione di bilancio.
- Esercizio: Che cosa succede se si addizionano un numero pari ed un
numero dispari? si troveranno delle regolarità? Se sí, perché? E se si
addizionano due numeri dispari, cosa succede? Sarà sempre vero?
(risoluzione individuale)
- Discussione di bilancio.
Il percorso si può dividere in tre parti, di cui due progettate a
priori ed una, la seconda, inserita in itinere per sfruttare alcuni
spunti emersi spontaneamente dagli studenti.
Nella prima parte, agli studenti è proposto un gioco numerico: essi
devono pensare un numero ed eseguire una sequenza di operazioni a
partire da tale numero, fino a ottenere un risultato. La prima domanda
concerne la possibilità, da parte dell’insegnante, di indovinare il
risultato della sequenza di operazioni, senza conoscere il numero
pensato. Attraverso un’esplorazione su esempi numerici, gli studenti
osservano che il risultato non cambia (è sempre 10, qualsiasi sia il
numero pensato), per cui l’insegnante può effettivamente indovinare a
priori il risultato. Momento cruciale è quello in cui gli studenti
passano dalla constatazione del fatto che il risultato non cambia, alla
ricerca delle motivazioni per cui il risultato non cambia. Questa
ricerca di motivazioni è favorita dalla rappresentazione del problema
in forma di espressione, rappresentazione che consente di “vedere” che
i contributi relativi al numero pensato si annullano e quindi non
influiscono sul risultato finale.
In questa parte del percorso, gli studenti fanno ipotesi, motivano le
risposte, confrontano le proprie strategie risolutive, si abituano a
passare dalla constatazione di una regolarità alla ricerca delle
ragioni che stanno dietro tale regolarità. Inoltre, scrivendo il gioco
in forma di espressione, gli studenti iniziano ad utilizzare l’algebra
come strumento dimostrativo. Si noti che per gli studenti si tratta di
una delle prime esperienze di scrittura di espressioni in cui compaiono
anche delle lettere. La prima parte termina con una riflessione sui
diversi modi di rappresentare il gioco (rappresentazione di tipo
relazionale, in forma di espressione; rappresentazione di tipo
procedurale, in forma di sequenza di operazioni). Gli studenti sono
chiamati a discutere sulla correttezza delle due rappresentazioni, ma
anche e soprattutto sull’utilità delle due espressioni in relazione al
problema proposto. Si veda, a tale proposito, un estratto dalla
discussione matematica di bilancio nella parte “Dagli studenti”).
La seconda parte è stata inserita in itinere, traendo spunto dalla
confusione, presente negli elaborati di alcuni studenti, tra il gioco
proposto (del tipo “pensa un numero … è possibile indovinare il
risultato”) e altri giochi numerici (del tipo “pensa un numero … è
possibile, dato il risultato, ricostruire il numero pensato”). Gli
studenti sono stati invitati a creare, in piccolo gruppo, un gioco di
ciascuno dei due tipi. Questa attività è stata inserita per
approfondire la riflessione sulla rappresentazione procedurale e
relazionale del problema e sulla scelta della rappresentazione in
relazione al problema posto.
La terza parte ha riguardato l’esplorazione, scoperta e dimostrazione
di alcune proprietà in teoria elementare dei numeri. Gli studenti, dopo
aver ripassato la definizione di numeri primi, hanno lavorato su alcune
proprietà dei numeri primi. Tra queste, alcune proprietà si sono
rivelate false, altre vere. Sono stati introdotti anche termini
specifici, quale contro-esempio e dimostrazione, e si è riflettuto
sulla differenza tra verifica sperimentale e spiegazione generale. Gli
studenti hanno anche incontrato e discusso la congettura di Goldbach.
La terza parte si avvale di quanto fatto nelle due parti precedenti, in
cui si è lavorato sulla distinzione tra verifica empirica e ricerca di
una spiegazione generale, e sull’uso dell’algebra come strumento
dimostrativo.