Gli Europei

La trigonometria giunse nell'occidente europeo nel Rinascimento, attraverso fonti arabe. Questi studi vennero, tuttavia, presi in considerazione ancora una volta per risolvere problemi d’astronomia, disciplina che ebbe in Europa uno sviluppo costante fino al XVIII sec.  In questo periodo, la maggior precisione degli strumenti richiedeva tavole sempre più perfezionate,  per cui i seni degli angoli furono calcolati con un numero sempre maggiore di decimali e considerando angoli ad intervalli sempre minori.

Furono diversi gli studiosi che, nel Rinascimento, condussero ricerche in questo campo. Da ricordare è Nicolò Copernico, il più grande astronomo dell’epoca, che fu un notevole studioso di trigonometria. Un suo discepolo, G. J. Rheticus, contribuì allo sviluppo della trigonometria utilizzando tutte e sei le funzioni per lo studio del rapporto dei lati di un triangolo rettangolo. Queste tavole vennero però pubblicate postume da un suo studente, Valentin Otho.

 

 

Si possono ricordare, ancora, studiosi quali Georg Peurbach, Johann Muller, Francois VièteJohann Werner, Bartholomaeus Pitiscus, Edmund Gunter,  Thomas Fincke, Leonhard Euler: tutti costoro ebbero un ruolo importante nello sviluppo della trigonometria.

Ulteriori ricerche sulla trigonometria furono messe a punto da alcuni tedeschi dalla fine del XV secolo e dell’inizio del XVII secolo. Il lavoro sulla trigonometria era giustificato dalla navigazione, dal calendario e dall’astronomia; l’interesse in quest’ultimo campo fu connesso all’ideazione della teoria eliocentrica.

Le ricerche per la soluzione dei triangoli piani e sferici furono le più importanti; fino al 1450 la trigonometria sferica consisteva in regole slegate e basate su versioni greche, indù e arabe.

Johann Muller fu abile nel trarre vantaggio dall’opera di Nasir-Eddin  nel De Triangulis, nel quale raccolse organicamente tutte le conoscenze disponibili relative alla trigonometria piana e sferica. Egli diede il teorema dei seni per i triangoli sferici e il teorema dei coseni facendo intervenire i lati.

 

 

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