Gli antichi Greci - da III sec. a.C.

La trigonometria presso i Greci è molto legata all' astronomia essendo una scienza legata alla matematica e parte integrante di essa. Il primo studioso greco che si ricorda è Anassimandro (1500 a.C), il quale si servì di calcoli trigonometrici per studiare l’ universo e il tempo.

Segue Aristarco di Samo (310 a.C.), fautore del sistema eliocentrico, e Eratostene di Cirene (276 a.C) che fu il primo a misurare le dimensioni della terra.

La prima opera sistematica sulle funzioni trigonometriche di cui si ha notizia è correlata all'astronomo greco Ipparco da Rodi, vissuto nel II secolo a.C.

Ipparco tabulò i valori delle corde degli archi circolari e per questo è ricordato come il fondatore della trigonometria. Nel I secolo d.C. il matematico greco Menelao produsse altre tabelle riportanti i valori delle corde; quest'opera è andata perduta, mentre una sua opera sulla trigonometria sferica si è conservata ed è la più antica opera nota su tale argomento. In tale opera è dimostrato un famoso teorema di trigonometria sferica, noto ora come teorema di Menelao.

 

 

L'opera trigonometrica più influente e significativa dell'antichità è l’Almagesto del famoso astronomo alessandrino Tolomeo (circa II secolo d.C.), che riporta delle tavole sulle corde. Probabilmente, questi autori si ispirarono alla tradizione dei Babilonesi, seguita anche da Ipparco: infatti,  Tolomeo divide il cerchio in 360 parti uguali e il diametro in 120 parti.

 

 

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