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Per descrivere la propagazione dell’onda sono utilizzati schemi numerici del primo e del terzo ordine (Tolman 1995). I parametri di fase utilizzati sono il numero d'onda k, il vettore d'onda k, la direzione q e diversi tipi di frequenze; ciò che si ottiene e' una modellizzazione dell'onda, tramite altezza e lunghezza, e del vento, tramite direzione e intensità.
Per descrivere la propagazione dell’onda sono utilizzati schemi numerici del primo e del terzo ordine (Tolman 1995). I parametri di fase utilizzati sono il numero d'onda k, il vettore d'onda k, la direzione q e diversi tipi di frequenze; ciò che si ottiene e' una modellizzazione dell'onda, tramite altezza e lunghezza, e del vento, tramite direzione e intensità.
Il termine di sorgente è dato dalla somma di tre parti: il termine che descrive l’interazione vento-onda, il termine di interazione non lineare onda-onda e il termine di dissipazione (‘whitecapping’). Nelle acque poco profonde deve essere aggiunto un quarto termine che rappresenta l’attrito dell’onda e il fondale marino. I termini di sorgente sono integrati nel tempo usando un algoritmo che dinamicamente si aggiusta ad ogni step temporale.
Il modello d'onda utilizza come valori di input la velocità del vento e la temperatura superficiale, della zona di mare in analisi. Le mappature dei due modelli devono essere interpolate in modo ottimale per lavorare sulle coordinate regolari in longitudine e latitudine utilizzate da WAVEWATCH III.
Le previsioni riguardano le successive 72 ore, di 3 ore in 3 ore, con inizializzazione due volte al giorno: alle 00 e alle 12 UTC.
I dati di output del WAVEWATCH III sono, oltre alle informazioni sulla direzione e le componenti delle onde, lo spettro, le frequenze, la velocità di attrito, la lunghezza di rugosità (scala tipica degli ostacoli fisici presenti sulla superficie che, interagendo col flusso atmosferico, provocano turbolenza).
Questo tipo di sistema non è però totalmente attendibile e non può fornire quindi dati certi in quanto anche un piccolo errore nell’utilizzo di questo può provocare un errore anche grande in previsioni a medio e lungo termine.